Ormai dal 1993, il FAI - Fondo Ambiente Italiano celebra in primavera e in autunno il patrimonio culturale nazionale, coinvolgendo un numero sempre crescente di italiani nelle sue Giornate dedicate ad arte, storia e natura. Il senso dell'evento è quello di dare a tutti - iscritti e non - la possibilità di conoscere, attraverso visite guidate, dei veri e propri gioielli del proprio territorio, normalmente chiusi al pubblico se non letteralmente dimenticati.
Inutile sottolineare come queste giornate di festa assumano un valore ancor più particolare dopo i lunghi e difficili mesi che ci lasciamo alle spalle, rappresentando un'occasione perfetta per riappropriarci di una parte non trascurabile del nostro stile di vita: come ci piace dire, per tornare a respirare...
In tutta Italia saranno visitabili oltre 600 siti in 300 diverse città: per prendere parte all'iniziativa è necessario prenotarsi sul sito del FAI entro la mezzanotte del giorno precedente la visita, e versare sul posto un piccolo contributo di almeno 3 euro. Ovviamente l'iniziativa è organizzata in modo tale da rispettare tutte le normative volte al contrasto dell'emergenza Covid-19, quindi le prenotazioni saranno accettate fino all'esaurimento dei posti disponibili. Ad Ascoli saranno 8 i beni aperti, vediamo quali.
Sarà aperto il Palazzo Vescovile con la sua Pinacoteca, in Piazza Arringo, posto tra il Duomo e il Palazzo dell'Arengo, sede del Municipio. Adiencente ad esso troviamo il Giardino cinquecentesco di Palazzo Roverella, completamente restaurato nel 2015, uno dei pochi esempi superstiti di grande giardino storico di impianto rinascimentale rimasti oggi nel perimetro della città antica. Sempre in Piazza Arringo, all'interno della Pinacoteca Civica di Palazzo dell'Arengo, sarà poi visitabile la Galleria dei Giosafatti, con i due affreschi trecenteschi raffiguranti Sant'Onofrio e Sant'Eustachio, unica testimonianza ancora esistente del Monastero di Sant'Onofrio.
Rimanendo nel centro storico, il FAI apre la propria sede regionale di Palazzo Bazzani, a lungo sede della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Su progetto di Cesare Bazzani, architetto e ingegnere tra i più prolifici artefici dell'architettura pubblica italiana del primo Novecento, il palazzo fu edificato tra il 1912 e il 1915. In questa occasione saranno esposti per la prima volta disegni autografi del progettista attinenti la costruzione del palazzo e dei suoi arredi, su gentile concessione della Fondazione Carisap e dell'Archivio Storico Matricardi.
Spostandoci verso l'area di Colle San Marco, attraverso un percorso di trekking che parte da Porta Cartara, ci sarà la rara occasione di vistare l'interno dell'Eremo di San Marco, solitamente chiuso al pubblico. Incastonato nella parete rocciosa del colle e visibile fin da Piazza del Popolo, l'eremo originariamente era soltanto un antro naturale, utilizzato quale spazio di meditazione e preghiera probabilmente sin dal VII-VIII secolo. Il sito nel 1387 fu trasformato in una chiesa, con la edificazione della torre campanaria che gli conferì il riconoscibile profilo di un luogo di culto. Sempre a Colle San Marco, nella zona travertinifera posta verso ovest, si potrà visitare la Cava Giuliani, dove il FAI ha organizzato anche un incontro con l'artista del travertino Giuliano Giuliani.
Completano il quadro due attività nella zona di Mozzano, a due passi da Ascoli lungo la Via Salaria che conduce a Roma: l'escursione Mozzano-Tronzano - Fortezza dei Cataldi, un percorso ad anello di circa due ore tra le abitazioni ottocentesche dei protagonisti del Brigantaggio post-unitario ascolano, e la visita alla Chiesa di Sant'Emidio di Tronzano con i suoi affreschi rinascimentali, solitamente non aperta al pubblico.
Ci piace poi segnalare uno splendido luogo fuori dal territorio comunale, che si va ad aggiungere alle 8 aperture "ascolane": la trecentesca Chiesa di Santa Maria della Rocca, che sicuramente spicca tra gli altri siti visitabili nella suggestiva Offida, a nostro parere uno dei più bei borghi marchigiani, raggiungibile in circa mezzora di auto da Ascoli Piceno.
Ricordiamo ancora una volta che per questo, come per tutti gli altri luoghi aperti per le Giornate FAI di Primavera 2021, è necessario prenotarsi sul sito del FAI entro la mezzanotte del giorno precedente la visita, e versare sul posto un piccolo contributo di almeno 3 euro che andrà a finanziare le attività del FAI. Per chi lo volesse, sarà possibile sostenere ulteriormente il Fondo con contributi maggiori, oppure attraverso l’iscrizione annuale, un gesto concreto in difesa del patrimonio d'arte e natura italiano che permette di godere di iniziative e vantaggi dedicati.